Arrow 7x12 - Recensione Settimanale - SPOILER

Vorrei iniziare questo commentone premettendo che amo il nostro fandom.
Siamo uno dei pochi fandom che da corpo e anima nel supportare lo show e la nostra OTP. Abbiamo una vasta collezione di fanfiction, video editing che potrebbero essere usati come veri trailer per film, fan art mostruose e un gran numero di vittorie, tra cui l'essere the Best Ship per due anni di fila, cosa che non è mai successa nella storia del sondaggio.
Premesso questo,  devo confessare che alle volte ODIO il nostro fandom. Lo odio, quando con la stessa stupidità di un qualsiasi Lauliver si ritrova a criticare un episodio per mancanza di Olicity o mancanza di Felicity.
In quel caso, quando leggo commenti simili, dove si va a denigrare la scrittura e la trama di un episodio quasi completamente perfetto solo per la mancanza di scene di un personaggio, mi sale il sangue alla testa.
Amo Felicity, amo il suo personaggio e la storia di Oliver Queen non sarebbe mai stata quella che conosciamo senza di lei. Ma in questo dannattismo episodio non si stava parlando del percorso di Oliver o di chi l'ha portato ad essere l'eroe che vediamo. Il punto focale dell'episodio era di tutt'altro genere. Si parlava del tema della stagione. 
La giustizia legale o illegale. Cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Quando la legge fallisce e bisogna infrangerla affinché abbia effetto. 
Pertanto il modo in cui hanno protratto l'episodio, non solo è stato efficace, ma narrativamente parlando è stato fluido, senza stacchi fastidiosi.
L'episodio è stato quindi perfetto? No. Ci sono state numerose cose che mi hanno fatto alzare gli occhi al cielo,per la contraddizione di errori che continuano a persistere fin da passate stagioni, ma la gestione di Felicity all'interno della puntata non è stata una di quelle.
Ora, ognuno è libero di vedere un telefilm per qualsiasi motivo voglia, questo non implica che il telefilm si deva basare cento volte su cento, sul personaggio per il quale si guarda lo show o sulla coppia ecc.. ad esempio io ultimamente ho deciso di guardare Riverdale. Ma non lo guardo per la storia, che fa ampiamente cagare e che stagione dopo stagione diventa di una irrealità assurda. Lo guardo per la chimica della coppia Bughead, che amo e la cui storia è una delle poche cose che presentano una crescita sensata da entrambi i personaggi singolarmente e insieme. Ma non mi metto a lamentarmi se in un episodio vedo poco di loro, perché so che la storia non è basata su di loro. Sono dei personaggi principali, importanti, ma non è la loro storia. Stessa cosa per Felicity. Lei è importante, ma questa non è la sua storia. L'unica persona per cui dovremo incavolarci quando viene fortemente a mancare in uno o più episodi, è Oliver. Perché questa è la sua storia. Tutti gli altri fanno parte della sua storia, sotto ruoli diversi, ma non possiedono la storia. Detto questo, se il tema fosse stato "chi ha aiutato Oliver nel suo percorso" o " le persone più importanti nella vita dell'arciere di smeraldo" avrei capito questo malcontento generato in molte persone del fandom, ma non era questo il tema.
Il tema riguardava il metodo di applicazione per far rispettare la legge. Legale o Illegale. Ed è stato centrato in pieno.
Premesso tutto questo, possiamo iniziare a dissezionare l'episodio e vedere, almeno dal mio punto di vista, perché è stato uno splendido omaggio allo show.



"Il miglior modo per ottenere l'osservanza di un divieto è permettere le cose proibite."
- John B. Priestley

Ricordo ancora la scietticità di molti di voi quando nella scorsa stagione ho teorizzato come l'identità segreta di Oliver sarebbe venuta a galla..e come lui stesso, sarebbe stato l'artefice di quella rivelazione. Una scetticità, non tanto dovuta al non vedere gli indizi che portavano a quella conclusione settimana dopo settimana e che mi premuravo di recensire, bensì dalla semplice domanda " cosa accade se Oliver si toglie la maschera?"
Quando l'identità dell'eroe non è più segreta, come puo' l'eroe difendere chi ama? Come puo' l'eroe agire al di fuori della legge, portando giustizia?
Non è proprio questo il punto di ogni eroe? Compiere azioni che la legge non permette?
Eh.. no.
In qualsiasi tipologia di fumetto, un eroe indossa una maschera per difendere chi ama. Tenere la sua identità segreta, soprattutto all'inizio della sua storia, non implica solo evitare di venire arrestato, ma anche proteggere chi ama dai propri nemici.
Certo, ogni eroe ha la propria maschera e un motivo diverso per indossarla, ma alla base di tutto c'è sempre un senso di giustizia.
Un qualcosa che spinge l'eroe a ergersi e compiere imprese che altri non potrebbero fare.
Il punto è che, se ogni persona decidesse di portare la propria giustizia nel mondo, ci sarebbe la completa anarchia.
Ed è proprio con questa affermazione che l'episodio inizia, data dalla voce di un personaggio che fin dalla prima stagione ha portato a galla questo aspetto del problema.
Quentin Lance.
Se da prima non poteva concepire The Hood come un eroe che facesse del bene alla città, per gli stessi motivi anarchici spiegati, dopo è riuscito a vedere l'eroe che teneva alla città più di chiunque.L'uomo che dietro la maschera stava sacrificando tutto, senza chiedere nulla in cambio. Ma c'è voluto un intero percorso fatto di alti e bassi per arrivare alla conclusione che per quanto detestasse ammetterlo, la polizia non era abbastanza per fermare certe minacce.

Ancora di più, Quentin ha dovuto vedere oltre la maschera. Ha dovuto vedere l'uomo. Da prima con le parole di Felicity e successivamente con la stessa rivelazione della sua identità. 
Ma questo non ha certo cambiato la questione " anarchica" della faccenda.
Ricordiamoci che Oliver all'inizio della prima stagione, era giudice, giuria ed esecutore. Non importa quanto quelle persone fossero malvagie o quanto male stessero procurando alla città. Oliver si stava innalzando a legge. E se Oliver ha la propria legge, perché altri non possono avere la loro?
Perché è sbagliato per Slade applicare la propria legge e vendicare la morte di Shado perseguitando Oliver, mentre è giusto che Oliver se ne vada in giro a perseguitare un branco di persone, prese da una lista che suo padre ha formato tempo prima?
Dove sta scritto che Oliver è nel giusto e Slade sta sbagliando? Solo perché è il protagonista?
Perché Ra's deve morire per aver avuto l'ardire di applicare la propria legge? Chi è Oliver per decidere ciò?
Ecco questa è semplice e pura anarchia. I vigilanti portano l'anarchia.
Il caos e l'assoluta pazzia, di un modo dove ogni uomo ha una propria legge da eseguire e rispettare.
L'inizio di Oliver è sempre stato un inizio anarchico, indipendentemente dal buono che quelle azioni hanno portato, non dobbiamo mai dimenticarci il male che esse hanno causato. Prendiamo ad esempio Adrian Chase. Non era forse una conseguenza delle azioni compiute da Oliver nella prima stagione? La nascita di questo personaggio è stata data dalle azioni anarchiche di The Hood, che ha portato la madre di William a morire.
Stabilito questo primo concetto, dobbiamo capire perché avviene.
Perché una persona un giorno sente la necessità di farsi giustizia da sola?


Questa domanda ci porta a Thea Queen e al primissimo motivo per cui ha iniziato a indossare una maschera o con più precisione, ha iniziato a prendere lezioni di auto-difesa dal suo malvagio padre: proteggersi.
Thea ha perso suo padre, suo fratello e ha visto morire sua madre davanti a se.
Non ha potuto fare nulla per salvarla o salvare se stessa. Era inerme.
Non è nulla di diverso da quanto Oliver è stato costretto a fare una volta giunto nell'isola tramite Slade, per riuscire a sopravvivere.
Se non c'è qualcuno che ti puo' porteggere dal male di questo mondo, allora l'unica soluzione è diventare più forte, abbastanza da riuscire a proteggere te stesso.
Scegliere Thea, per snocciolare questa importante base nella storia è sicuramente un secondo strike da parte degli autori.
Allo stesso tempo questo concetto si puo' applicare anche a qualsiasi villan, non solo a un eroe.
Malcom decise di diventare più forte dopo la morte della moglie, non avendo potuto proteggerla quando era in vita.. questo fa di lui un eroe? O come l'abbiamo sempre visto è il cattivo? Sotto l'eco di questa domanda si apre la terza intervista all'interno dell'episodio.
Diaz.
Fatemi iniziare con il dire che questa peculiarissima scelta è opinabile. Tipo al suo posto potevano mettere Malcom o un qualsiasi altro villan, ma immagino che fosse meno dispendioso utilizzare un personaggio che è già stato pagato per l'intera stagione o quasi. Ciò non toglie che domande logiche genere: "quando l'hanno intervistato se è sempre stato sotto custodia dell'argus?" sono d'obbligo.
Anyway.. nonostante questa discutibile scelta, la duplicità tra eroe e cattivo viene messa a galla.
"Non sono eroi." dice Diaz. " Sono cattivi"


Ipocriti. Perché pensano di mantenere la legge, ma la infrangono. 
Non vorrei dargli ragione.Ma ha ragione. Come il punto di Quentin, si ritona all'anarchia. Se una persona si elegge a giudice, giuria ed esecutore.. non importa quanto nobili i suoi motivi siano, comunque sta creando il caos. Questo significa che gli eroi non servono? No.
Perché alla fine della gionata come dice Sara, la gente ha solo bisogno di qualcuno che possa proteggerla. Ed è esattamente qui che nascono gli eroi e i cattivi.
Dalla perdita.
Malcom Merlyn perde la moglie, nasce l'Arciere Nero.
Slade Wilson perde Shado, nasce deathstroke.
Oliver Queen perde suo padre, nasce The Hood. Oliver Queen perde Tommy, nasce the Arrow. 
John perde il fratello, nasce Spartan.
Thea perde la madre, nasce Speedy.
Posso andare avanti tutto il giorno, non cambierebbe il fatto che la perdita di qualcuno che amiamo è l'inizio della storia, nel bene e nel male. La linea della storia puo' seguire un tracciato di giustizia o vendetta, ma alla fine della giornata la forza scatenante di questa sete di autogiustizia, sarà sempre la perdita di qualcuno che amiamo.
Qualcuno che non abbiamo potuto proteggere.


La scelta di cosa diventiamo, dall'usare o meno una maschera sta a noi.
Non è la maschera a creare l'eroe o il cattivo, ma la risposta che diamo al dolore. Come affrontiamo la perdita, come la combattiamo: vinciamo o ci lasciamo vincere? Diventa la nostra forza? La nostra debolezza?
Ci nutriamo del dolore come uno scudo, un'armatura indistruttibile o lo teniamo dentro fin quando non ci distruggere?
E il modo in cui reagiamo ad esso, spinge il mondo a continuo dolore e quindi a continue maschere.
Ma come ho già detto, non è la maschera a fare l'eroe o il cattivo. La persona che è dietro la maschera, fa la differenza.
La persona che è pronta a rischiare la sua vita, per proteggere chiunque incroci il suo cammino e la persona che è pronta a rischiare la vita, per proteggere il suo egoistico ideale.
Immagino che sia questo il punto dove inizia la differenza tra eroe e cattivo.
Quando la giustizia e la vendetta, prendono due personali strade.
Malcom Merlyn ha indossato una maschera e imparato a combattere per amore della moglie. Il dolore di quella perdita, l'ha trasformato nell'arciere nero. Ma nella sua crociata verso i demoni di the Glades, non ha mai pensato ad altri se non a se stesso. Non ha mai visto oltre la sua personale agenda e non ha mai avuto ripensamenti verso le sue azioni.
Al contrario Oliver, che ha iniziato la sua crociata nello stesso modo anarchico di Malcom, ha continuato a imparare e crescere, trasformando il cappuccio che nascondeva il mostro, in una maschera che dava inizio all'eroe.
Simbolicamente parlando, non è un caso che nella prima stagione Oliver non indossi nessuna maschera, poiché la sua causa è più tendente a una personale vendetta, mentre nella seconda stagione, dopo la morte di Tommy, il suo scopo cambia e l'onorare il padre muta nell'onorare l'amico. Ma la storia non si ferma certo qui, continua a crescere e mutare.
Ciò che resta intatto è il suo continuo sacrificio.

Il sacrificio della sua anima, dei suoi desideri, della sua stessa vita. Pezzo dopo pezzo. Eccola qua la differenza tra eroe e cattivo. Un cattivo non sacrifica nulla che possa volere. La sua legge è qualcosa che impone per un suo tornaconto personale. Non farebbe nulla che intacchi la sua felicità, al contrario, distruggerebbe senza troppi ripensamenti il mondo di chiunque provi ad andargli contro.
L'eroe dal'altro canto, sacrifica il suo stesso mondo, volta dopo volta. La sua felicità, la sua stessa vita sono sacrificabili per la salvezza di persone che neanche conosce, per quelle stesse persone che l'hanno chiamato mostro e che non hanno mai creduto fosse un eroe.
Sì. infrangono la legge, nascondono la loro identità e contribuiscono a portare anarchia. Ma esiste davvero un mondo senza anarchia? Se gli eroi smettessero di esistere, i cattivi smetterebbero di comparire? Durante la puntata, il sindaco fa riferimento ad Oliver come la causa della comparsa di tutti i cattivi da lui citati e non la ragione per la quale Star City è ancora in piedi, ma è davvero così?
Malcom Merlyn iniziò il suo piano di distruzione ben prima che Oliver sapesse anche solo tirare un pugno. Il suo ritorno, la sua decisione di prendere sulle sue spalle il peso dei peccati del padre ed estirparli è l'unica ragione per cui la città non è stata completamente distrutta in primo luogo. Il ragazzo avrebbe anche potuto dire: fanculo a mio padre, me ne vado a malibù e tanti saluti. Come miliaia di altre persone nel mondo che giorno dopo giorno rifiutano di prendere sulle proprie spalle un minimo di responsabilità per il caos che nonostante le leggi ancora imperversa su di noi. Gli eroi prendono quel peso e lo fanno proprio, anche quando non lo è. Non per ottenere una medaglia al valore, non per sentirsi acclamati o riconosciuti, ma per mantenere la giustizia in cui credono.
Quindi come dice Felicity non chiamiamoli vigilanti, chiamiamoli eroi. 

Perché è quello che sono. E non c'è eroe, più complesso e narrativamente ben costruito di Oliver Queen.
Perché se il tema dell'episodio ci chiede se ci sia differenza tra eroe o cattivo o se infrangere la legge sia davvero l'unico modo per mantenerla, Oliver Queen è la risposta.
Come in una passata intervista John dice, Oliver Queen non era un eroe o meglio, era difficile vedere l'eroe sotto la maschera del playboy menefreghista. Ancor più difficile vedere l'eroe sotto il cappuccio di un vigilante che continuava a lasciare una scia di corpi dietro di se. Ma le cose sono cambiate. Oliver è cambiato. 
Se nella prima stagione la sua vera maschera era il playboy milionario menefreghista, nello stesso stile di Superman che maschera la sua identità indossando i panni di Clark Kent, goffo giornalista, nella seconda stagione la maschera si tramuta in Oliver Queen CEO. Nella terza the Arrow prende il completo controllo della sua vita, fino all'annulamento totale della maschera e alla comparsa di Oliver Queen. Tutti gli eroi che si sono formati, gli consentono di togliere ogni maschera e lasciarsi alle spalle la sua vita di sacrifici, per abbracciare un mondo del tutto nuovo insieme all'amore della sua vita, Felicity.
Ma nella quarta stagione, l'ennesimo cattivo lo spinge a tornare e abbiamo un inversione. Oliver vuole salvare la città non solo sotto le vesti di The Green Arrow, ma anche sotto le vesti di Oliver Queen. Riesce anche in questa impresa, il che ci porta alla quinta stagione, dove Oliver toglie ogni singola maschera verso se stesso. Guarda in faccia i suoi demoni passati e si perdona. Finalmente riesce a dare un volto all'immagine che ha davanti allo specchio. Le ferite diventano cicatrici di un mostro passato e l'uomo è l'unica immagine che resta davanti allo specchio. Nonostante ciò, non si puo' fermare qui. 
Perché ora che vede chi è, puo' anche vedere sotto una luce diversa gli altri.
Oliver compie l'ennesimo sacrificio, togliendo la sua ultima maschera per salvare le persone che ama e la città.
E con le manette ai polsi, davanti a telecamere e curiosi, ecco the Green Arrow, senza maschera o cappuccio. 
L'eroe che non vive nell'ombra, ma nella luce.
In molti si sono chiesti, come puo' un eroe togliersi la maschera, rivelare la sua identità e rimanere comunque quella figura simbolica. Ancora di più con questa stagione, hanno sentito una perdita nel vedere Oliver essere un eroe " legale" 
Dov'è lo scopo di fare le stesse cose alla luce del giorno, quando non solo la città non ti sta riconoscendo come eroe, ma ancora dibattono sulla tua utilità?
Gli danno un distintivo e poiché lavora con la polizia ora puo' portare giustizia? Puo' davvero essere così semplice? In realtà sì.
Non puoi decidere da solo di portare giustizia, applicando la tua legge. Ci deve essere un margine. Come Oliver non poteva combattere l'oscurità con la sua stessa oscurità e ha dovuto trovare un modo per trovare la sua luce e combattere tramite essa, i nostri eroi non possono combattere l'anarchia dei cattivi con altra anarchia. 
Se ho ragione, il concetto di lavorare con la polizia, non sarà permanente, piuttosto una fase.. verso la legalizzazione dell'eroe. 
Ecco perché Oliver doveva togliersi la maschera. Unire le sue identità affinché il vero eroe della storia venisse fuori. E il vero eroe, non è mai stato Arrow o the Green Arrow..è sempre stato Oliver. Affinché l'attribuzione di maschere, come vigilante, killer, eroe, mostro, salvatore, minaccia, finisse, Oliver doveva uscire allo scoperto. L'eroe che potregge la sua identità per chi ama, l'eroe che non è pronto a sentire il giudizio del mondo su se stesso è una fase del tutto conclusa.
Perché? Perché Oliver non è più solo. Non è più l'unico eroe in Star City o Central o Gotham.. Senza neanche rendercene conto siamo già stati catapultati in una realtà dove i supereroi esistono! Non è una sola persona che infrange la legge per portare la sua.
Winston Churchill una volta ha detto " se due persone fumano sotto il cartello divieto di fumare gli fai una multa. se venti persone fanno la stessa cosa, gli chiedi di spostarsi. Se duecento persone fumano sotto quello stesso cartello, togli il cartello."
Ed è seriamente tutto qui, capite?
Se il sistema fallisce nel proteggere le persone, si crea un altro sistema.
Quindi non vi preoccupate per il risvolto dell'episodio dove ognuno del team riceve un distintivo, poiché non stiamo andando a vedere dei poliziotti in costume, ma la nascita della prima associazione legale di eroi e sono pronta a scommettere quello che volete che il tatuaggio che Dinah mostra nel futuro, fa parte di questa trama.
E parlando di futuro, quel risvolto dove Mia (finalmente sappiamo il suo vero nome) guarda il documentario, che nel futuro a quanto dicono sarà illegale, non implica minimamente che tutto questo nuovo sistema che si sta formando abbia fallito. Tutt'altro. Il futuro è un futuro senza Oliver Queen. Quello che ci stanno mostrando tramite i flashback è cosa accadrebbe ad una realtà dove Oliver non è più presente.
Come ho già snocciolato nella mia recensione riguardo al crossover di quest'anno e a quello che vedremo l'hanno prossimo, stiamo giocando su una trama a lungo raggio che prevede la morte di Oliver. Quello che stiamo vedendo nel futuro è la reazione ad un mondo in cui Oliver è morto. E a discapito di quanto il signor Queen pensi, lui è l'unico leader in grado di portare avanti il team e farlo prosperare.
Senza di lui, il team crolla ed è perso. Un'idea l'abbiamo ampiamente avuta nei mesi in cui Oliver è stato in carcere. Eh si, perché anche se John ha tentato di far credere che il team fosse unito dalle azioni di Oliver, non lo era affatto.
Ovviamente quella scena era un goffo tentativo degli autori di riparare i danni narrativi che hanno dovuto protrarre per determinate ragioni. Tipo John che lascia Felicity senza nessuno a cui appoggiarsi è stato un espediente per consentire l'avvicinamento di Felicity al personaggio di BS. Se John infatti non avesse cercato di distruggere tutte le speranze di Felicity verso il riprendersi suo marito, gli autori non avrebbero mai potuto farla interagire con BS. Quindi non avrebbero avuto alcun collegamento con le scemenze che stanno dicendo sul futuro in cui Felicity diverrà " una cattiva". Ecco questi sono elementi per cui le persone dovrebbero incazzarsi. Quando la trama non scorre in modo fluido ma ha dei grossi intoppi che vanno a danneggiare un personaggio. In questo caso John Diggle. Anche l'intero discorso sugli errori.
"Ecco perché si chiamano errori. Impariamo da loro. Andiamo avanti. NOI andiamo avanti."
Possiamo pure dire con estrema certezza che quella frase sia un non tanto velato modo degli autori per dire " abbiamo commesso degli errori narrativi, abbiamo imparato da essi.. tempo di andare avanti." Il mio problema con questo concetto, sta nel fatto che sistemando gli errori per i quali dicono di aver imparato, in questo modo, implica non aver imparato un emerito cazz*
Ma sono una pesona positiva e per questo credo vivamente che la storia non sia semplicemente finita qui.
Errori a parte, nell'intero complesso dell'episodio, il tema e il viaggio dell'Arciere di Smeraldo, riguardavano il percorso di Oliver sulla compresione di come il suo inizio anarchico stia diventando legale.
Un vigilante, agirà sempre fuori dalla legge. Ma un eroe deve coesistere nella legge esistente. Farla rispettare, tanto quanto un poliziotto.


altre cose random


Mia

Finalmente possiamo dare un nome al misterioso personaggio dei flashback che coincidenza delle coincidenze, sembra conoscere il figlio di John, che per qualche strano motivo ha adottato anche in questa realtà il nome Connor.
Ora, se le mie teorie su questo futuro che svanirà non appena Oliver verrà portato in vita sono sbagliate, è sempre possibile come alcuni sostengono che gli autori vogliano creare un altro team di eroi, dove Connor è The Green Arrow, Mia è Speedy e William è Overwatch.. abbiamo anche Black Canary tramite la figlia di Renè, insomma, un interessante team.
Tuttavia, mi perdonerete se non credo affatto che le cose andranno così o che Mia, sia semplicemente una reincarnazione di uno dei personaggi dei fumetti (Mia Dearden aka Speedy)- che tra l'altro abbiamo già avuto con Thea.
Chiamatemi pazzo o quel che volete, ma Mia ha il nome Queen stampato a caratteri cubitali. Il modo in cui l'hanno mostrata alla fine dell'episodio guardare Oliver è un chiaro segnale di ciò. Mentre il suo odio per i vigilanti è l'ennesimo mistero.
Ancora, non credo che Mia sappia le sue vere origini. Proprio come continuo a credere che William non l'abbia riconosciuta, perché non solo crede la sorella morta, ma l'ultima volta che l'ha vista era in fasce!
Questa è la mia scommessa per le rivelazioni che andremo a vedere nei prossimi episodi.







William
Ok, Arrow sta per affrontare l'argomento.. adolescente scopre di essere gay e deve dirlo alla famiglia ed è possibilissimo che la sua sospensione sia dovuta proprio a questo argomento. 
Magari si è dichiarato a un ragazzo, qualcuno lo ha preso in giro davanti alla scuola e la sua reazione è stata in stile Oliver- sferra il primo pugno- Queen.

Aggiungi il modo confuso e solitario in cui William si sta sentendo all'essere stato spedito lontano (anche se per la sua protezione) più un sacchetto di ormoni adolescenziali e voilà, la ricetta perfetta per un disastro.
Il prossimo episodio avrà questa storia come punto focale e sono particolarmente curiosa di vedere come la gestiranno.


René
WildDog, finirà sicuramente insieme ad Emiko, nessuno mi controbatta in questo perché quei due hanno troppa chimica per essere ignoarata. Inoltre sto già soffrendo per la perdita di una possibile ship tra Zoe e William, che nell'episodio di questa settimana hanno dimostrato quanta chimica potevano avere.. ergo, esigo che almeno questa ship prenda il largo!


CattivoSettimanale.
Sono io o il cattivo di questa settimana mi è sembrato senza scopo? All'inizio credevo potesse essere lui quello ad aver mandato i messaggi, ma non gli hanno dato neanche una vera motivazione, ne si sono soffermati su di lui. Per cui le cose sono due. O abbiamo un altro buco narrativo, oppure..come qualcuno ha suggerito in pagina il piccolo e pazzo Stan della prigione è dietro agli attacchi..e nel prossimo episodio, porterà un po' di Horror nei nostri schermi. 


Il commentone settimanale finisce qui.. appuntamento al prossimo episodio!

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