Oliver Queen - The Green Arrow

Sarebbe ingenuo pensare che la fine di una storia sia sempre data da la narrazione più giusta per il personaggio. Molto spesso, sopratutto se si parla di telefilm, quello che è giusto per il personaggio, viene a scontrarsi con il guadagno monetario del canale o con la volontà degli attori. Insomma, elementi esterni al mondo del racconto, che influiscono notevolmente sulle scelte relative della sua fine.
Nel caso di Arrow, questi elementi hanno giocato un ruolo fondamentale fin dal suo inizio.
Basti pensare che Felicity Smoak, che doveva apparire solo in un episodio, per un volere monetario (dovuto al successo del personaggio) è diventata prima una guest star e successivamente la protagonista femminile dello show al fianco di Oliver Queen.
Non era una cosa prevista dalla narrazione della storia, ma è stata inserita in modo organico per scopi monetari. 
Ed il finale della storia segue lo stesso schema. Non è un finale basato su quanto sarebbe stato giusto per il personaggio, bensì è un insieme di scelte derivate dal bisogno di guadagno monetario e dalla volontà degli attori di un possibile ritorno nello show.
Penso quindi che la fine data ad Oliver Queen sia quella giusta narrativamente parlando? No.
Ma, se prendo in considerazione i motivi esterni e la storia stessa, allora la mia risposta cambia.
Il finale che hanno dato ad Oliver Queen, è stato il miglior finale che avrebbero potuto dare nelle condizioni presenti.
Vediamo perché..


"Tutto è sacrificabile, tranne ciò per cui..lo stiamo sacrificando."- Pablo Ducali.


Abbiamo interrotto i nostri commentoni dall'episodio sette, saltando il crossover e quindi il finale.
Mi pare d'obbligo quindi riassumere a grandi linee l'intera storia.
Oliver capisce che il suo scopo in questa missione, non è trovare un altro modo per salvare tutti, incluso se stesso, ma semplicemente accettare che la morte è l'unica soluzione alla sopravvivenza di tutti. Questo è una parte importante dell'essere un eroe, il sacrificio: alle volte avviene a pezzi, alle volte è completo.. ma indipendentemente da quanto prende, l'essere disposto a sacrificare è ciò che distingue un eroe da un cattivo.
Pensate ad esempio a Malcom quando si ritrova a dover scegliere tra dare il suo posto come Ra's a Nyssa o salvare Thea. Non vuole minimamente scegliere. Perché non vuole sacrificare nulla. Lui vuole tutto.
Al contrario vediamo nell'episodio come Roy sacrifichi il suo braccio e nonostante ciò, non rimpianga la sua scelta di lottare al fianco di Oliver.
Ergo, il tema sacrificio, viene a battere fortemente prima dell'inizio del crossover, nell'intento non solo di aiutare Mia e William ad accettare quella che sarà la fine del padre, ma anche a preparare noi spettatori per quello che verrà in seguito.
Si tratta di un pre-addio a tutte quelle persone che Oliver non avrà la possibilità di vedere una volta iniziato il crossover.
Lo abbiamo visto dire addio a più di un personaggio nel corso dell'ottava stagione no?
Tatsu, Thea, Anatoly. Oliver ripercorre i suoi vecchi passi e in quel lungo addio si prepara e prepara anche noi insieme a lui, alla fine.

Il che ci porta all'inizio della crisi.
I pianeti iniziano ad essere divorati uno dopo l'altro dall'anti-materia, gli eroi lottano nel tentativo di evacuare tutte le persone del pianeta di Supergirl, ma è troppo tardi.
Monitor metta al sicuro uno dopo l'altro tutti gli eroi, solo Oliver resiste al suo potere. Blocca Monitor con una singola freccia e poco dopo si appresta a lottare fino alla fine per salvare quante più possibili delle persone rimaste.
Ovviamente quel gesto di sacrificio porta alla sua morte, ma non porta all'accettazione della sua morte.
Mia, John, Sara e Barry decidono di riportarlo indietro tramite uno dei pozzi. Vorrei farvi notare come nessuno ha pensato di usare il pozzo per riportare indietro Laurel (lol) 
La missione va a buon fine e grazie all'aiuto di Constantine e all'assistenza di Lucifer (best crossover ever) Diggle e Mia riescono a trovare l'anima di Oliver.
Tuttavia poco prima che possano riportarlo a casa, lo Spettro o meglio il suo "contenitore" informa Oliver che puo' salvare tutti quanti, ma solo se rinuncia alla sua possibilità di ritornare in vita.
Nuovamente Oliver sceglie di sacrificarsi per il bene di tutto, diventando così lo spettro, conosciuto nei fumetti come " l'ira di Dio"
Esso infatti è uno spirito vendicativo che punisce i malvagi, ma affinché possa operare il volere di Dio, ha bisogno di un host che sia morto. Ovvero una persona morta.
Il che ci porta ad Oliver e alla sua trasformazione nello spettro, grazie alla quale guida i paragons, verso la vittoria finale, sacrificando ancora una volta la sua vita su quella terra per creare un nuovo multi-universo.
Brevemente questo è quello che accade, ma perché avviene in questo modo e sopratutto, quanto è fondamentale capire come questo finale racchiuda tutte le stagioni passate e la lotta completa di Oliver per salvare la sua città.
Prima di tutto la storia ci porta ad avere un Oliver che non vuole morire.
Questo è uno dei rovesci di medaglia più grandi che abbiamo nella stagione.
Oliver ha appena avuto Mia, ha una vita con Felicity, persone che ama. Ha raggiunto la sua pace in più di un senso. Come lui stesso dice a Mia su Lian yu, per molto tempo ha avuto questa rabbia dentro.
Data da tutte le perdite subite, dai suoi sbagli e da tutti gli orrori vissuti. Quella rabbia lo ha aiutato a sopravvivere all'isola e a tutto quello che è avvenuto in quei cinque anni infernali. Ma dopo essi, Oliver ha dovuto imparare a lasciar andare quella rabbia, abbracciando un altro tipo di forza. Il perdono. Non solo verso gli altri, ma verso se stesso.
Perché alla fine della giornata, la rabbia che provava era tutta rivolta verso se stesso.
Ah, se solo non fossi un bastardo e non avessi portato Sara in quella crociera, lei non sarebbe mai morta..
Ah, se solo fossi stato più forte, Shado non sarebbe morta.
Ah se solo non avessi ucciso Slade, ma lo avessi curato..mia madre non sarebbe morta
Ah, se solo non fossi nato, mio padre non si sarebbe mai suicidato.
Oliver lascia andare quella rabbia e con essa il suo desiderio di morire, per abbracciare il perdono e la vita che Felicity Smoak gli mostra.
Un percorso di luce e calore che avvolge Oliver, cambiandolo passo dopo passo, fino a trasformarlo nell'eroe mascherato che noi tutti amiamo.
Questa dualità di cambiamento, tra l'uomo che era pronto a morire ad ogni momento e l'uomo che vuole vivere ma deve morire, mostra la crescita del personaggio, ma sopratutto aumenta l'importanza di quello stesso sacrificio.
Perché morire, per una persona che vede la morte come la fine di tutta quella rabbia che lo corrode non è un vero sacrificio. Piuttosto una liberazione. Una sorta di " Io mi arrendo."
Mentre accettare di dover morire, quando si ha così tanto da perdere, ecco.. quello è un sacrificio eroico.

E Oliver compie quel sacrificio non una, ma due volte.
La prima volta, muore mostrando che ogni vita merita di essere salvata e nessuna è più importante di un'altra.
Contrastando la decisione di Monitor infatti, che tenta di metterlo in salvo con gli altri eroi, Oliver mostra un ulteriore rovescio della medaglia nel sabotare la missione principale (fermare la crisi) per salvare più vite.
Sappiamo tutti quanto il tema " missione" in Oliver sia stato radicato. 
Oliver torna a Star City con una missione, salvare la sua città. Oltre alla missione non vede altro.Depennare i cattivi da quella agenda è tutto ciò per cui è sopravvissuto.
Ma lungo la via apprende che la missione non puo' essere tutto e che molto spesso, non vale il costo di quello che porta via.
Nella sua fine, Oliver mette in pratica proprio questo insegnamento. Mettersi al sicuro insieme agli altri eroi, significherebbe dare priorità alla missione e non alle vite che invece lui salva, in quel primo sacrificio.
L'uomo che metteva la missione prima di tutto, tanto da non dare importanza alla vita,

in un totale cambio di rotta, mette in secondo piano la missione, per salvare altre vite.
Quando si parla di crescita personale..
Il che ci porta al suo secondo sacrificio.
La sua identità.
Tutti sappiamo che lo show ha giocato per molti anni con la frase " per salvare la mia città devo diventare qualcun'altro, qualcos'altro.." e nel corso delle stagioni abbiamo visto Oliver assumere diverse identità tutte atte a concludere la missione. Salvare la sua città.
Questa volta però la missione è su di una scala un pelino maggiore.
Si tratta infatti di salvare il multi-universo.
Per farlo Oliver deve assumere l'identità dello spettro e scegliere quell'identità significa scegliere di morire ancora una volta.
In questo caso non si tratta di salvare delle vite di cui non sa nulla, si tratta di salvare chi lui ama.
Che importanza ha vivere se corre il rischio di morire subito dopo insieme a chi ama?
Oliver compie il suo secondo sacrificio non come eroe, ma come uomo. 
Quello che alla fine della giornata è sempre stato.
L'uomo che ha un fratello di nome John Diggle, una sorella di nome Thea, due figli, Mia e William, ed una moglie, Felicity Smoak.
Ritorna il discorso di dualità di cui abbiamo infinitamente parlato in ogni singola recensione dalla prima a quest'ultima stagione.
L'eroe e il killer.
L'eroe che muore per salvare delle vite, mettendo da parte la missione ed il killer che mette in primo piano la missione, senza alcun rispetto per la vita.
In questa dualità continua, abbiamo visto Oliver scegliere finalmente l'eroe, ma chi sceglie è parte fondamentale del percorso.
Non si tratta di Arrow, di The Hood, di Al-sah-him, di Green Arrow o dello Spettro. 
Fin dall'inizio si trattava di Oliver Queen.
Non il killer, non l'eroe. L'uomo.
L'uomo che ama oltre ogni misura. L'uomo che non si arrende e spera.
L'uomo che impara a fidarsi, a lasciarsi aiutare. L'uomo che smette di fuggire dalla verità e l'abbraccia, facendo di essa la sua forza.
In ogni battaglia, ogni errore, ogni sconfitta, ogni vittoria, dietro la maschera c'era sempre e solo Oliver Queen.
L'unica identità che conta alla fine è questa.
Oliver Queen.
Un Oliver che indossa i panni dello Spettro per salvare chi ama.
Un Oliver che rinuncia alla sua vita, non per senso di colpa, ma per consentire a chi ama di vivere.

La scelta di diventare lo Spettro, rinunciando ancora una volta alla sua vita, ci porta a concludere che nella frase " per salvare la mia città devo diventare qualcos'altro, qualcun'altro" Quel qualcosa e quel qualcuno era Oliver Queen.
Non il killer, non l'eroe. Ma l'uomo disposto a sacrificare tutto, tranne ciò per cui si sta sacrificando.
La storia di Arrow si apre con un ragazzo che vuole salvare la sua città, ma più il racconto va avanti e più è chiaro a noi spettatori che non stiamo assistendo al salvataggio di una città. 
Stiamo guardando la storia del salvataggio dell'anima di un uomo, che recupera la sua umanità. Perdona se stesso, cresce e ispira altre persone ad abbracciare il proprio eroe, fino a quando, ormai salvo, completa la sua missione.
E chi salva l'anima di Oliver Queen?
Ci sono molte persone che contribuiscono alla sua crescita, nel bene e nel male..ma tra tutti, Felicity Smoak è colei che salva la sua anima.
Infatti sotto la sua guida, Oliver finisce per mostrare tutte quelle capacità che risiedevano già in lui, ma che nessun'altro vedeva, compreso Oliver stesso.
L'eroe, dietro il killer.

"Questo fa di lui un eroe, non crede?"
Vedere oltre la maschera.

La speranza che esista un modo migliore.
Un'alternativa al semplice uccidere.



Il momento in cui la bugia più grande è il suo essere sincero.





Il desiderio di vivere. Qualcosa oltre la missione.

"Non combattere per morire, combatti per vivere."

Se Oliver Queen era l'unico che poteva salvare la città e l'intero universo, Felicity Smoak era la sola che poteva salvare l'eroe.
E quando l'eroe finalmente è salvo, lui puo' salvare lei e il resto del mondo.

Arriviamo quindi all'epica e ultima battaglia,  dove Oliver Queen guida ancora una volta gli eroi verso la vittoria, accendendo la scintilla che consente la fine dell'incubo e l'inizio di una nuova storia.
Abbiamo così il suo terzo sacrificio.

















Ed è quest'ultimo che crea tutto ciò che Oliver ha sempre sperato e sognato.
Un modo dove le persone che ama sono tutte vive, in una città priva di crimine e sicura.
La missione è completa, finalmente puo' riposare.

E quindi questa la fine della sua storia? In parte lo è.
Come ho detto, la storia che stavamo vedendo, riguardava salvare l'anima di Oliver.
Salvare l'uomo. 
Una volta che l'uomo è salvo, la sua storia è finita.
Poteva concludersi in maniera diversa? Con Oliver che salva la città e restava comunque in vita, vedendo i suoi figli crescere?
Certo. Ma come ho detto, non si tratta solo di narrazione.
Questa fine, riguardava anche la volontà dell'attore di finire lo show. E quindi uscire da ulteriori stagioni. Tenerlo in vita, sopratutto in prossimità dello spinOff della figlia, non sarebbe stato possibile. Stessa cosa per il personaggio di Felicity e quindi Emily.
Tuttavia, l'alternativa che ci hanno dato, se guardate bene non è così male.
Dopotutto Oliver è diventato un essere immortale, ha plasmato una realtà gemella a Star City e per vent'anni ha vegliato sulla sua famiglia. Fino a quando non è stato raggiunto da Felicity, dove lui stesso ha detto che avrebbero avuto l'eternità per parlare.
Il che implica che una volta giunti in quella realtà sono entrambi immortali.
Niente ci fa presumere inoltre, che una volta che la storia di William e Mia si sarà conclusa, anche loro non raggiungano Oliver e Felicity. Inoltre, proprio come Felicity è stata ringiovanita, William e Mia potrebbero subire la medesima trasformazione e così facendo recuperare l'infanzia persa con il padre.
Insomma, ci hanno dato molto più di quanto potessimo sperare, vista la situazione esterna alla narrazione.

MiaSmoak
Fino all'ultimo ero piuttosto indecisa riguardo al crossover. Ma dopo aver visto il nono episodio, ho tutta l'intenzione di vedere questo spin off. Le basi che hanno messo sono state assolutamente spettacolari e nonostante l'idea di dovermi sorbire ancora LL non mi entusiasmi per niente, la possibilità di vederla morire nuovamente   ehm volevo dire, di vedere la figlia di Oliver e Felicity e la sua storia è sufficiente a placare ogni mio dubbio almeno per ora.
Inoltre, visto l'incredibile performance dell'attrice, mi sembra uno spreco assoluto non dare una possibilità a questo spinoff. Kat ha davvero fatto un lavoro spettacolare nel canalizzare entrambi i suoi virtuali genitori. 
E poi, vogliamo parlare di quel triangolo amoroso a cui hanno dato origine? Non che non me lo aspettassi, dopotutto stiamo parlando della CW.. ma il modo in cui l'hanno fatto,mi ha davvero lasciata piena di curiosità e desiderosa di vedere di più!
Ovviamente il mio cuore è già partito per una sola ship, aka MiaxConnor, sorry JJ.

Ma vedremo cosa accadrà in futuro.











Olicity

La storia d'amore che questi due ci hanno regalato non potrà mai essere comparata a nessun'altra.
Quest'uomo nelle tenebre che trova la luce grazie a questa misteriosa ragazza che diventa la sua forza, la sua speranza, la sua ragione per lottare.

La loro incredibile connessione.
Non c'è salvezza per la città senza Oliver Queen e non c'è salvezza per Oliver Queen, se non c'è Felicity Smoak.
La storia Olicity, non è l'incontro tra due persone che s'innamorano e vivono per sempre felici e contente. Piuttosto lo scontro tra due anime perse nel bel mezzo di una battaglia, che anche quando non raggiungono la mano dell'altro, restano comunque insieme.
E quel sentimento immutabile di cui entrambi cadono vittime, continua a crescere e prosperare, a dispetto di tutte le tempeste che provano a farli affondare.
E il loro finale, dopo tutto quello che hanno affrontato, non poteva che essere altrettanto epico.
Vent'anni di attesa. 
L'uno senza l'altro, prigionieri del tempo che dispettoso non da segni di voler passare.
Tutto per l'unica cosa che il tempo stesso non puo' cambiare.
Il loro amore.

Questo è il modo in cui scrivi una storia d'amore epica.
Dimostrando che indipendentemente da tutto, il vero amore resta immutabile. 
Ne la distanza, ne il tempo possono cambiarlo.

E così resterà per me. Immutabile
Niente potrà cambiare l'amore che provo per questa coppia e il viaggio che la loro storia mi ha portato.




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